A tutti gli studenti:

Per vedere pubblicati i vostri post sulla situazione delle vostre scuole, dell'Italia, del mondo o semplicemente per condividere una poesia o un racconto, inviate ciò che avete scritto a: ilmancino@infinito.it
Grazie per il vostro preziosissimo contributo!

giovedì 10 dicembre 2009

TyssenKrupp: la nostra rabbia arde come 2 anni fa

Nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007 sette operai bruciavano vivi nella sede di Torino delle acciaierie TyssenKrupp per una fuoriuscita di olio bollente, al momento dell’incendio i lavoratori cercano di salvarsi usando il telefono d’emergenza che però non funziona e gli estintori, che in quel momento scoprono essere scarichi.

Altrettante famiglie perdono così i loro cari stravolti per giorni in ospedale dal dolore immenso delle ustioni.

La rabbia, il dolore per chi ha perso la vita in una tragedia così orrenda, le vittime molto giovani, alcune poco più ventenni prendono lo spazio per qualche mese nei giornali, nelle tv, nei discorsi dei politici di tutta l’Italia.

In un mare di polemiche si apre il processo all’azienda per omicidio colposo e un risarcimento alle famiglie, quella strage ora si fa largo tra infiniti cavilli burocratici e giudiziari e non si sa se mai i colpevoli pagheranno.

Il mondo non si è fermato all’incidente TyssenKrupp, nonostante gli appelli dei professionisti della politica le parole non sono state seguite dai fatti, ogni anno 1.500 lavoratori muoiono nelle fabbriche, nei cantieri e si consuma una tragedia che non sembra avere fine, pagata solo da chi lascia la propria vita nella fatica quotidiana.

Oggi non ne parla nessuno di questo anniversario, forse troppo scomodo o forse perché non fanno più notizia queste ricorrenze, meglio coprire una verità che l’Auditel non premia.

Noi oggi li vogliamo ricordare, siamo al fianco dei familiari che non si sentano soli in questo giorno buio, sappiano che c’è chi ricorda e non dimenticherà mai.

Siamo insieme ai lavoratori, insieme a loro esigiamo condizioni di lavoro umane, insieme a loro continueremo una lotta che è comune e giusta e che ci vede vicini, nelle piazze, nelle scuole, nei luoghi di lavoro.

Mai ci tireremo indietro.

Da quel 2007 non è cambiato nulla ma non è mutata la nostra memoria, non è diminuita la nostra rabbia.


Antonio Schiavone, 36 anni
Roberto Scola, 32 anni
Angelo Laurino, 43 anni
Bruno Santino, 26 anni
Giuseppe De Masi, 26 anni
Rosario Rodinò, 26 anni
Rocco Marzo, 54 anni



3skA

Nessun commento:

Posta un commento