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venerdì 6 agosto 2010

La Caduta dei Pomi.

È paradossale il fatto che una delle parole più usate negli slogan e nei nomi dei partiti sia "Libertà". "Il Popolo delle Libertà", "La casa delle Libertà" (qualcuno se la ricorda? era la coalizione di centrodestra che doveva competere L'Unione nel 2006), "Sinistra Ecologia Libertà", fino ad arrivare al più recente "Futuro e Libertà per L'Italia", gruppo parlamentare creato da Gianfranco Fini, il quale apparentemente è uomo di poca fantasia poiché ha scritto un libro intitolato "Il futuro della Libertà". Paradossalmente quindi in un paese con tutte queste "Libertà" spalmate sui manifesti elettorali, vige un clima d'odio, di xenofobia e di omofobia che non rientra più nella definizione di "Paese Evoluto", per assurdo grazie alla geniale legge elettorale definita "Una porcata" dallo stesso creatore (Calderoli) non si ha nemmeno la libertà di scegliere per chi votare, bensì il cittadino è limitato a votare per il partito, lasciando ad esso l'onere di scegliere chi "promuovere".

Cadrà o non cadrà, il governo? Ho questo interrogativo che mi frulla per la testa da quando Fini si è fatto cacciare da Berlusconi. Ammetto che avrei voluto averlo molto prima, ma le occasioni non si sono mai presentate e questa legislatura ha continuato a fare i suoi comodi quasi indisturbata. La maggioranza vacilla, Bossi fa la primadonna facendo finta di esitare, prima è pessimista, il padano, poi ritratta, successivamente ritorna scettico, poi alle urne ci vuole andare a braccetto col suo grande amico nano. Fare delle previsioni è difficile. Si sa poi che Berlusconi non è uno da prendere sul serio, benché ieri abbia detto che vorrebbe andare alle urne addirittura a novembre si sa che potrebbe ritirare facilmente la sua affermazione tra qualche ora.

In un'ipotetica battaglia alle urne potrebbe succedere di tutto:
-Fini potrebbe allearsi con Casini e formare un nuovo polo di centro (destra?) capace di strappare un po' di voti al Pdl, mentre Pd ed Idv coalizzati correrebbero ancora una volta per il centro sinistra inglobando o meno Sinistra Ecologia e Libertà (con il rischio del pericoloso Vendola che potrebbe soppiantare gli scaldapoltrone del Pd);
-Fini potrebbe proporre a Di Pietro di allearsi (anche se credo sia abbastanza improbabile), il Pd lasciato a piedi o si darebbe una svegliata diventando un partito di sinistra (cosa che non è di sicuro attualmente) oppure perirebbe lapidato dai suoi stessi elettori;
-Fini potrebbe correre da solo, sotterrandosi con le proprie mani;
-Altre numerosissime ipotesi che non ho voglia di descrivere (alla fine credo sia anche una questione di fantasia).
In ogni caso è facile comprendere perché Berlusconi voglia correre in fretta e furia alle urne. Infatti se anche Fini si coalizzasse con Casini creando un terzo polo, ipotesi su cui si può puntare maggiormente, non è garantito che riuscirebbe a spuntarla sul Pdl e sul Pd; allo stato attuale Berlusconi sa che in caso di vittoria per pochi punti percentuali può contare sul premio di maggioranza che gli garantirebbe di governare indisturbato per ancora parecchio tempo avendo addirittura espulso gli unici oppositori alla sua linea politica nel suo stesso partito.

Stufa di aspettare quindi mi preparo a fare le valigie pronta per andarmene anche a costo di vivere in un complesso di case cubiche come quelle costruite per l'expo del '67 a Montréal.