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lunedì 26 settembre 2011

Il raduno dei nazi a Revine Lago

di Niccolò Sion - Treviso

Pubblichiamo questo articolo, anziché accantonarlo, perché crediamo sia importante non dimenticare e tenere sempre alta la guardia. D'altro canto, forse se questo articolo avesse potuto circolare in modo più capillare, le cose sarebbero andate in modo diverso..

Il 12 Marzo 1945, a Revine Lago, ebbe inizio uno degli innumerevoli rastrellamenti da parte delle forze nazi-fasciste a seguito del ferimento di un soldato tedesco. Durante tale rastrellamento venne fatto prigioniero Armando Grava, partigiano e staffetta della brigata “Tollot”. Il giovane, sottoposto prima ad una serie di torture e sevizie e a sanguinosi interrogatori, venne brutalmente ucciso dalle forze nazi-fasciste cinque giorni dopo, il 17 marzo, con una raffica di mitra. Gli esecutori gettarono poi un masso sopra il capo del ragazzo e abbandonarono lì, per strada, il corpo straziato.

Sessantasei anni dopo il tragico fatto le amministrazioni in generale, dal Ministro degli Interni alle autorità locali, non sembrano intenzionate a bloccare il raduno di naziskin in programma dal 2 al 4 settembre 2011 proprio a Revine Lago, dove è previsto l'arrivo di circa 1500 individui. 1500 o ancor più teste che ancora oggi diffondono il credo nazionalsocialista e fascista non attraverso un esclusivo raduno di “nostalgici”, bensì alimentando vivacemente lo scontro sociale, la politica di discriminazione razziale, volta a colpire gli ebrei, gli immigrati o gli omosessuali, ed esaltando le figure di Mussolini o Hitler.

Che fine ha fatto la nostra Costituzione? Che fine ha fatto la Dodicesima Disposizione Transitoria secondo la quale la Costituzione vieta la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del partito fascista e secondo cui, quindi, l'apologia del fascismo è reato costituzionale? Che fine hanno fatto i valori antifascisti diffusi dai nostri padri costituenti? Possibile che il nostro popolo abbia già dimenticato gli orrori di quegli anni che seguirono l'8 settembre 1943 e che oggi sia disposto a tollerare la formazione di simili raduni? Possibile che la festa che ogni anno si celebra il 25 aprile non rinfreschi a tutti la memoria?

No, non credo che tutto ciò sia possibile. Non credo sia possibile tollerare che a Revine Lago, vicino alla città medaglia d'oro per la Resistenza, Vittorio Veneto, venga tollerato lo svolgersi di una simile manifestazione. Non credo sia sufficiente circondare il campo di forze dell'ordine per evitare gli scontri.
Credo, invece, che sia giunta l'ora di soffocare le apologie del Duce, del fascismo o del nazismo attraverso i mezzi pacifici in nostro possesso, quali la legge e la nostra Costituzione.

Non permettiamo ai fantasmi della vergogna, come li definì Piero Calamandrei in questa sua poesia del 1953, di tornare.

Non rammaricatevi
dai vostri cimiteri di montagna
se giú al piano
nell'aula ove fu giurata
la Costituzione
murata col vostro sangue
sono tornati
da remote caligini
i fantasmi della vergogna
troppo presto li avevamo
dimenticati

è bene che siano esposti
in vista su questo palco
perché tutto il popolo
riconosca i loro volti
e si ricordi
che tutto questo fu vero
chiederanno la parola
avremo tanto da imparare

manganelli pugnali patiboli
vent'anni di rapine
due anni di carneficine
i briganti sugli scanni i giusti
alla tortura
Trieste venduta al tedesco
l'Italia ridotta un rogo

questo si chiama governare
per far grande la patria

apprenderemo da fonte diretta
la storia vista dalla parte dei carnefici
parleranno i diplomatici dell'Asse
i fieri ministri di Salò
apriranno
i loro archivi segreti
di ogni impiccato
sapremo la sepoltura
di ogni incendio si ritroverà il protocollo

Civitella Sant'Anna Boves Marzabotto
tutte in regola

Sapremo finalmente
quanto costò l'assassinio
di Carlo e Nello Rosselli
ma forse a questo punto
preferiranno rinunciare alla parola
peccato
questi grandi uomini di stato
avrebbero tanto da raccontare

Piero Calamandrei